Regime Fiscale Agevolato 2024 per i Lavoratori che rientrano in Italia dopo un periodo di lavoro all’Estero. Dal 2024 il risparmio fiscale che si può ottenere è del 50%.
Dal 2024, con l’introduzione dell’articolo 5 del D.lgs. n. 209/2023, si apre un nuovo capitolo per il regime fiscale degli impatriati. Conosciuto anche come il “nuovo rientro dei cervelli dal 2024”, questo regime prevede che i lavoratori che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia beneficino di un’imposizione ridotta al 50% sui redditi derivanti da lavoro dipendente e autonomo, fino a un massimo di 600.000 euro annui.
La normativa aggiornata ha lo scopo di attrarre professionisti qualificati che hanno accumulato esperienze all’estero, fornendo un incentivo concreto a rientrare e contribuire al sistema economico italiano.
Applicazione del regime fiscale degli impatriati 2024
Il regime si applica dal periodo d’imposta in cui il lavoratore trasferisce la propria residenza fiscale in Italia, e si estende per cinque anni.
Durante questo periodo, i lavoratori che rientrano beneficiano di una tassazione agevolata. Attenzione! E’ necessario mantenere la residenza in Italia per almeno quattro anni consecutivi. Il mancato rispetto di questo vincolo comporta la revoca delle agevolazioni e il recupero delle imposte risparmiate.
Nuovo concetto di residenza dal 2024
Il concetto di residenza fiscale è stato ridefinito dal D.lgs. n. 209/2023. Oltre alla residenza formale, diventa cruciale il domicilio, inteso come il luogo principale in cui si svolgono le relazioni personali e familiari. Questo cambiamento allinea la normativa italiana alle convenzioni internazionali, garantendo maggiore certezza giuridica.
Il codice civile definisce la “residenza” come il luogo di dimora abituale della persona fisica ed il “domicilio” come la sede principale dei propri affari e interessi (per esempio il luogo dove risiedono i propri familiari).
Gli incentivi si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in cui la persona diviene fiscalmente residente in Italia.
Chi si iscrive nell’anagrafe della popolazione residente a partire dal 3 luglio 20xx non è considerato fiscalmente residente nel 20xx e, pertanto, non può accedere alle agevolazioni per quell’anno d’imposta, a meno che non abbia effettivamente trasferito il domicilio o la residenza prima di tale data.
Residenza Fiscale del Lavoratore Estero trasferito in uno Stato con Regime Fiscale Privilegiato
La norma Italiana considera il lavoratore che si è trasferito in Paesi a Fiscalità Privilegiata, come residente fiscale italiano salvo prova contraria (art. 2 TUIR c. 2 bis), pur essendosi iscritto all’AIRE.
In tal caso, al fine di poter usufruire del regime fiscale agevolato per il lavoratore estero, il cittadino italiano dovrà dare prova certa del suo reale periodo di lavoro all’Estero.
A questo punto ti starai chiedendo: Chi lavora all’Estero deve pagare le tasse anche in Italia? Il Reddito da lavoro dipendente percepito all’Estero potrebbe essere tassato anche in Italia. Se vuoi conoscere i dettagli leggi questo articolo “Trasferire la residenza fiscale all’estero. Dove pagherai le tasse?”.
Chi può fruire del nuovo rientro dei cervelli dal 2024?
Possono accedere al regime agevolato del “nuovo rientro dei cervelli dal 2024” i lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia, purché non siano stati fiscalmente residenti nel Paese per i tre anni precedenti. Il regime è applicabile sia ai lavoratori dipendenti che ai liberi professionisti, purché in possesso di requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.
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Il lavoratore Estero che non si è mai cancellato dall’anagrafica della popolazione residente, quindi non si è mai iscritto all’AIRE, non potrà usufruire del regime fiscale agevolato?
Ebbene si! Possono accedere al regime agevolato anche gli italiani che non hanno mai fatto richiesta di iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) purché, nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia, abbiano risieduto in un altro Stato in cui è in vigore una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi.
Limite annuo di reddito per il rientro dei cervelli dal 2024
Un’importante novità è il limite annuo di reddito: l’agevolazione si applica solo sui redditi fino a 600.000 euro. Ciò significa che oltre questa soglia, il reddito sarà tassato in misura ordinaria. Questa clausola è stata introdotta per rendere la misura più mirata a quei lavoratori che guadagnano cifre significative ma che, allo stesso tempo, potrebbero essere tentati di rimanere all’estero per ragioni fiscali.
Requisiti di elevata qualificazione e specializzazione
Uno dei criteri fondamentali per accedere al regime del nuovo rientro dei cervelli è possedere una “elevata qualificazione o specializzazione”. Questo si riferisce a professionisti altamente qualificati, come dirigenti, ricercatori, o altri profili tecnici di livello avanzato, in linea con i requisiti del D.lgs. n. 108/2012 e n. 206/2007.
Impegno alla residenza: obbligo di rimanere in Italia
Per poter usufruire del regime fiscale agevolato, il lavoratore deve impegnarsi a mantenere la propria residenza in Italia per almeno quattro anni consecutivi. Questo requisito è essenziale per evitare abusi del regime e garantire un effettivo contributo all’economia nazionale.
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Come richiedere le Agevolazioni Regime Impatriati?
La richiesta delle Agevolazioni fiscale del Regime degli Impatriati cambia in base alla tipologia di Redditi prodotto.
Se si è un Lavoratore dipendente si dovrà farne richiesta scritta al datore di lavoro. In questa richiesta si dovrà dichiarare di possedere i requisiti previsti dal regime agevolativo, di avere residenza in Italia, l’impegno a comunicare tempestivamente ogni variazione della residenza prima del decorso del periodo minimo previsto dalla norma, la dichiarazione di non beneficiare contemporaneamente anche degli incentivi fiscali. Il datore di lavoro dovrebbe applicare il beneficio dal periodo di paga successivo all’invio della dichiarazione scritta; se il datore di lavoro non ha potuto riconoscere l’agevolazione, si potrà fruirne ugualmente direttamente nella dichiarazione dei redditi annuale.
Maggiori agevolazioni per famiglie: il nuovo rientro dei cervelli dal 2024 premia chi ha figli
Il nuovo regime fiscale prevede maggiori agevolazioni per i lavoratori che rientrano in Italia con figli minorenni. In questi casi, i redditi sono tassati solo sul 40% dell’ammontare complessivo. Un incentivo in più per i professionisti con famiglia che desiderano tornare in Italia e migliorare la propria qualità di vita.
Rientro dei cervelli retroattivo: come applicare la precedente normativa
Chi si è trasferito in Italia entro il 2023 può continuare a beneficiare del vecchio regime previsto dall’art. 16 del D.lgs. n. 147/2015, che prevedeva uno sconto fiscale maggiore e durate più estese. Questo offre la possibilità di continuare a sfruttare l’agevolazione pregressa se si rispettano i requisiti temporali e soggettivi.
Come funziona lo sconto sulle tasse per chi torna a vivere in Italia
Il “nuovo rientro dei cervelli dal 2024” offre uno sconto del 50% sulle tasse per i lavoratori impatriati, un meccanismo pensato per rendere più conveniente il ritorno in patria. Questo si applica sia ai lavoratori dipendenti che ai liberi professionisti, permettendo loro di trattenere una porzione significativa del proprio reddito.
Quante volte si può usufruire del rientro dei cervelli?
Il regime agevolato può essere applicato una sola volta, per un periodo massimo di cinque anni. Tuttavia, esistono condizioni per estenderlo fino a tre anni aggiuntivi se si acquista un’abitazione principale in Italia entro un determinato periodo.
Conclusioni
Il nuovo regime fiscale per gli impatriati 2024 rappresenta un’importante opportunità per chi desidera tornare in Italia dopo un periodo all’estero. Se rientri nei requisiti, non perdere l’occasione di risparmiare in tasse!
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